La modestia di Brunetta

Confesso che il ministro Brunetta (nella foto in compagnia della fidanzata Titti) mi incuriosisce sempre di più, anche se condivido solo alcuni tratti del suo pensiero. E’ soprattutto quel misto di candore e paraculaggine che lo caratterizza a rendemerlo quasi simpatico.

A Enrico Mentana, nel corso di una recente puntata di Matrix, dichiara: “Volevo vincere il premio Nobel per l’ economia. Non dico di esserci arrivato vicino, ma … poi mi sono innamorato della politica e ho dovuto rinunciare al Nobel”.

A Cazzullo che lo intervista per il Corriere della Sera, confida: “Sono orgoglioso di essere figlio di gente povera. Figlio della Venezia popolare. Andavo a pescare i granchietti e le anguelle, quei pesciolini trasparenti, da fare fritti. E andavo a lavorare con mio padre. Vendevo. Gondole di plastica nera. Vetri di Murano. Souvenir. Avevamo una bancarella in lista di Spagna, accanto alla stazione. E lì, sui marciapiedi di Cannaregio, ho imparato tutto. Il lavoro, il sacrificio. Conoscere la gente, parlarci…” (insomma: un altro che si è fatto da solo, come il suo capo, ndr). Poi si lancia su considerazioni economiche (il suo campo, sebbene sia laureato in Scienze Politiche): “è un fatto, non una mia opinione: il declino non esiste. Non esiste la recessione, né in Italia né nel mondo: recessione è quando per due, tre trimestri di fila il pil diminuisce; invece l’Italia è sempre cresciuta, sia pure poco… L’economia italiana non è messa male. È in sofferenza per il prezzo del petrolio. Controllo dell’offerta, aumento della domanda: agli arabi conviene tenerlo sotto piuttosto che venderlo. Non è vero che il petrolio sta finendo… Ogni cinque anni le riserve raddoppiano, o comunque si rivedono al rialzo. Basterebbe un grande patto europeo per costruire 50 centrali di quarta generazione (aridaje!!, ndr), in modo da coprire metà del fabbisogno entro il 2020, per far crollare il petrolio e il gas del 30 o del 40%. Allora i produttori avrebbero fretta di vendercelo, per paura che gli resti sul groppone. Costruire 50 centrali di quarta generazione costa Sei, sette miliardi di euro l’una. Moltiplicato per 50, fanno 350 miliardi di euro. Li potremmo trovare lanciando gli eurobond, titoli europei, garantiti con le eccedenze auree e valutarie della Bce. Enorme risparmio, enorme investimento nella ricerca, enormi risorse per la sicurezza e le infrastrutture dal Baltico al Mediterraneo, da far impallidire il tunnel sotto la Manica e il ponte sullo Stretto: l’Europa ripartirà. È l’idea keynesiana che ho in comune con Tremonti e Delors”

Poi, con la consueta modestia conclude: “Con Tremonti ci conosciamo da 28 anni, quando lui era un brillante giovane professore a Venezia e io ero un giovane incaricato. Tra noi c’è sempre stata una sfida a vedere chi è più bravo. Tremonti è fantasioso, io sono fantasioso. Giulio ha grandi visioni, io ho grandi visioni. Lui è geniale, io sono geniale. Ecco, il nostro è un rapporto tra due persone geniali. Tutto qui.”

Con cotanto genio e cotanta fantasia, non abbiamo di che preoccuparci…

Ultime dal mondo politico

Continua incessante ed instancabile come non mai l’attività del Governo. Passano misure come il decreto sicurezza. Prendere le impronte digitali ai bambini rom è una “indecente proposta”, scrive Famiglia Cristiana. Ed è un attacco senza reticenze quello del settimanale cattolico. Che una settimana fa aveva scritto che Berlusconi “è ossessionato dai giudici”.

E, a proposito di giudici, il Consiglio dei ministri del 27 giugno, ha approvato il DDL per garantire l’impunità alle prime cariche dello Stato durante l’esercizio del loro mandato.

La tanto sbandierata “sicurezza dei cittadini”, è sacrificata all’interesse di Berlusconi. Il disegno di legge sulle intercettazioni impedirebbe di venire a sapere di casi come quello di Parmalat o degli scandali alla clinica Santa Rita (più in generale, restano fuori reati di forte allarme sociale quali l’associazione a delinquere, l’usura, il sequestro di persona, la rapina non aggravata, lo sfruttamento della prostituzione eccetera). Questo progetto di legge vieta la pubblicazione di tutte le intercettazioni, anche quelle pertinenti al processo. Come fa notare Gian Carlo Caselli, procuratore generale di Torino, “si potrà pubblicare a malapena il nome dello indagato. Non il reato per cui è indagato, non le prove raccolte dall’accusa, non gli elementi raccolti a discarico dalla difesa. Anche quando si tratta di fatti non più segreti non si potrà sapere nulla di nulla per mesi o magari per anni finché le indagini non si saranno concluse. Questo è pericoloso! Non soltanto perché viene spazzato via il diritto di cronaca, ma anche perché qualunque potere pubblico e la magistratura in primis, deve poter essere sottoposto al cosiddetto controllo sociale. Si deve sapere cosa fa la magistratura, cosa sta facendo. Per dire se è giusto o sbagliato quello che sta facendo“.

La sospensione dei processi per un anno serve a evitare la possibile condanna di Berlusconi al processo Mills di Milano.

Continua Caselli: “La sospensione dei processi è il risultato di un emendamento introdotto nel decreto Legge sicurezza. Si congelano processi che riguardano sequestri di persona, estorsione, rapina, furti in appartamento, scippi, associazione a delinquere, stupro e violenza sessuale aborto clandestino, bancarotta fraudolenta, sfruttamento prostituzione, frodi fiscali, usura, falsificazione documenti pubblici, corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio, reati informatici, vendita di prodotti con marchi contraffatti, detenzione di materiale pedo-pornografico, porto e detenzione d’armi anche clandestino omicidio colposo con violazione delle norme sulla circolazione stradale, calunnia, truffa comunitaria, incendio, traffico di rifiuti, adulterazione di sostanze alimentari, quasi tutte materie che hanno a che fare con la sicurezza dei cittadini. Chi ha subito questi reati e non vede celebrati i processi, che sono sospesi per un anno, come può dirsi tutelato nel suo diritto di avere più sicurezza anche attraverso il riconoscimento delle responsabilità di chi alla sua sicurezza ha attentato e dopo un anno di blocco dei processi ci sarà un ingorgo processuale spaventoso. Nessuno sa quanti processi saranno sospesi: l’Anm calcola che saranno circa 100 mila. Bill Clinton, ex presidente degli USA, l’uomo più potente del mondo, ha avuto 7 procedimenti dai quali 6 è uscito indenne, nella settima rimane impigliato in una vicenda che sta a metà strada tra il pubblico e il privato, ma mai gli è passato per l’anticamera del cervello di prendersela col suo giudice. In tutti i paesi democratici la giurisdizione viene magari criticata ma rispettata”

“Questo governo pensi alle famiglie e non ai problemi di Berlusconi”. Chiediamo immediatamente un intervento a sostegno di salari, stipendi, e pensioni. E’ questa la vera priorità del Pese e non il lodo Schifani. L’inflazione sale come non accadeva da anni. I prezzi al consumo hanno raggiunto valori che non vedevamo da dodici anni e a salire sono soprattutto quelli del pane, della pasta e degli altri generi di prima necessità” attacca il finalmente redivivo Walter Veltroni.

Nel frattempo, il Governo ha provveduto alle emergenze del Paese? Roma, la città più insicura del mondo secondo i servizi del tg durante il ballottaggio Alemanno-Rutelli, è improvvisamente diventata un’oasi di sicurezza. Napoli è stata completamente ripulita dai rifiuti. Alitalia è stata salvata dalla tanto strombazzata (in campagna elettorale) cordata di imprenditori. 

E che dire del federalismo? L’I.c.i. era la tassa più federale che ci fosse (perchè il suo gettito restava nel territorio) ed è stata abolita per tutte le prime case (anche quelle dei nababbi, altro che Robin Hood – Tremonti…).

Dopo il “magnaccia” rivolto un paio di giorni fa al Cavaliere, Di Pietro non fa marcia indietro: “E’ il premier che si deve scusare con gli italiani anche perché non può fare telefonate al direttore della rete pubblica per cui noi paghiamo il canone per dire piazza questa, piazza quella”. E siccome di processi ce ne sono pochi (tanto che ne si vogliono bloccare alcuni), il presidente del Consiglio ha replicato dicendo ai suoi amici che Di Pietro “è un mascalzone”, mentre il suo avvocato difensore, nonché parlamentare del suo partito, Niccolò Ghedini, ha annunciato querele.

Come ha scritto in un editoriale su ‘Repubblica’ Eugenio Scalfari: “Berlusconi che traffica con un dirigente della Rai per collocare veline a lui ben note, favorisce quel medesimo dirigente per sue future iniziative private, negozia accordi collusivi tra Rai e Mediaset con dirigenti del servizio pubblico e perfino con un membro dell’Autorità di controllo delle comunicazioni e che infine usa alcuni di questi suoi poteri per convincere membri del Senato ad abbandonare la maggioranza e passare dalla sua parte, non ha dignità. Ma ne ha ancora di meno quando ritaglia la sua silhouette di imputato in una legge blocca-processi, che intaserà l’intero sistema giudiziario. Nel contempo manda avanti una legge che faccia da scudo alle quattro alte cariche dello Stato. Il tutto con la connivenza dei presidenti delle Camere i quali consentono che vengano inseriti emendamenti inaccettabili e inammissibili in testi di decreto approvati dal presidente della Repubblica”.

Intanto Vittorio Sgarbi è il nuovo sindaco di Salemi, centro agricolo in provincia di Trapani. E’ stato eletto al ballottaggio con il del 60,69% dei consensi. Come direbbe di Pietro: che c’azzecca?

(vignetta di Altan da l”Espresso’)

Fate il vostro test

TEST DI PERSONALITÀ

  1. Test dell’autostima
  2. Test dell’empatia
  3. Test dell’assertività
  4. Test dell’introversione-estroversione
  5. Test dell’autocontrollo
  6. Test della sincerità
  7. Test della capacità di ascolto
  8. Test dell’ambizione
  9. Test della testardaggine
  10. Test della permalosità
  11. Test della maturità (under 21)
  12. Test della forza di volontà
  13. Test della pigrizia/laboriosità
  14. Test del conformismo/anticonformismo

TEST SU DISTURBI E DIPENDENZE

  1. Test dell’ansia di Zung
  2. Test della depressione di Zung
  3. Test dello stress
  4. Test della dipendenza da internet
  5. Test del dist. ossessivo-compulsivo
  6. Test del dist. dell’attenzione (adulti)
  7. Test dei disturbi alimentari
  8. Test dell’iperattività (bambini)
  9. Test del dist. della condotta
  10. Test della dipendenza sessuale
  11. Test dello shopping compulsivo
  12. Test del dist. post-traumatico da stress
  13. Test dell’ipocondria
  14. Test della fobia sociale
  15. Test della dipendenza dal fumo
  16. Test della dipendenza dalla televisione
  17. Test della dipendenza dal cellulare
  18. Test della guida pericolosa

TEST DI LOGICA, MEMORIA E ABILITÀ

  1. Test di intelligenza logica
  2. Test di intelligenza pratica
  3. Test della memoria
  4. Test della memoria (inglese)
  5. Test della velocità di lettura
  6. Test della velocità di lettura (inglese)
  7. Test della memoria visiva-fotografica
  8. Test della memoria visiva-fotografica 2
  9. Test della memoria di parole (facile)
  10. Test della memoria di parole (difficile)
  11. Test della memoria di numeri (facile)
  12. Test della memoria di numeri (difficile)
  13. Test di memoria a tempo
  14. Test di memoria a tempo (difficile)
  15. Test di memoria a tempo – calcoli
  16. Test della velocità di scrittura
  17. Test della velocità di scrittura (inglese)
  18. Test della velocità di calcolo
  19. Test dei proverbi
  20. Test dei luoghi comuni

TEST DIVERTENTI

  1. Test dell’apparenza
  2. Test dell’ottimismo-pessimismo
  3. Test della prudenza-imprudenza
  4. Test dell’autoritarismo
  5. Test dell’educazione
  6. Test dell’età mentale
  7. Test dell’enneagramma
  8. Quanto ti resta da vivere?
  9. Test dell’orgoglio
  10. Test della superstizione
  11. Test del livello di soddisfazione
  12. Test della furbizia
  13. Sei vincente o perdente?
  14. Test dei colori
  15. Quanto sei rimasto bambino?
  16. Test dei sapori
  17. Test: scopri la password
  18. Test: trova il percorso
  19. Super test di personalità

via | Nienteansia.it

Dubbi leggendo dei bandi di concorsi pubblici

Leggendo i bandi di numerosi concorsi pubblici, mi è capitato di leggere il seguente dettato:

“Ai sensi e per gli effetti dell’art. 18, comma 6, del D.lgs. 215/2001 il 30% dei posti messi a concorso è riservato ai volontari in ferma breve o in ferma prefissata di durata di cinque anni delle tre forze armate, congedati senza demerito, anche al termine o durante le eventuali rafferme contratte”.

Dal momento che c’è stata dapprima una sostanziale parificazione tra servizio militare e servizio civile e poi l’abolizione della leva obbligatoria, mi domando se questa legge non sia superata e non operi una discriminazione verso chi è stato esonerato o esentato dal servizio militare o, più semplicemente, è stato obiettore di coscienza.

bocciate le insalate in busta

Sono un consumatore delle pratiche insalate in busta, cioè quelle già pronte.

Cosicchè ho trovato molto interessante un test pubblicato sul numero di questo mese della rivista Altroconsumo. Il verdetto? E’ Sempre meglio fresca e di stagione. Il consiglio rimane quello di acquistare, quando possibile, verdura sfusa e intera: è ricca di vitamine e, se consumata in breve tempo, conserva tutto il suo originale sapore; inoltre, la qualità è visibile a occhio nudo.

Nessuna fra quelle testate ha presentano particolari problemi dal punto di vista igienico. Il punto debole è il loro prezzo: anche 14 euro al chilo.

Considerando che in Italia il consumo medio pro capite di insalata è di 4 kg all’anno e prendendo come esempio una famiglia di quattro persone, a fine anno chi sceglie di acquistare e lavarsi la rucola sfusa risparmia circa 110 euro.

La situazione non cambia se ci si orienta sulla scarola: al supermercato la troviamo sfusa a circa 1,44 euro al kg, mentre in busta costa mediamente 9,20 euro al kg. In un anno una famiglia di quattro persone che sceglie di lavarsi la scarola può risparmiare circa 125 euro.

Vengono poi dati alcuni consigli per un consumo più sicuro di questi prodotti:

  • al momento dell’acquisto verificate che le confezioni siano tenute nei banconi frigorifero ed evitate di scegliere quelle che si trovano più all’esterno nei banchi, che più facilmente sono soggette alla influenza della temperatura ambiente;
  • è meglio consumare queste verdure appena confezionate. Consumate il prodotto al massimo 3 giorni prima della scadenza;
  • a casa conservate queste verdure sempre in frigorifero;
  • dopo l’apertura della confezione questi prodotti si deteriorano velocemente: consumateli nell’arco di 1-2 giorni al massimo;
  • nonostante i produttori dichiarino che il loro prodotto è già lavato, rilavate le insalate prima di consumarle: serve ad abbattere una carica microbica eccessivamente elevata;
  • i prodotti freschi sono sempre da preferire. In ogni caso, variate spesso nella scelta delle verdure: questo vi consentirà di evitare una eccessiva introduzione di nitrati (presenti anche in alcune verdure fresche) e di nitriti, che nei prodotti confezionati trovano l’ambiente ideale per svilupparsi.

Tra i mix con insalata verde, radicchio rosso, valeriana, Migliore del Test è Esselunga Bio Insalata Tris (1,79 euro per confezione da 150 g); Miglior Acquisto (cioè considerando il rapporto qualità-prezzo) è Esselunga Naturama Insalata allegra (1,65 euro per confezione da 200 g);

Tra i mix con insalata verde e radicchio rosso, Migliore del Test è Coop Bio Insalata serena (2,15 euro per confezione da 200 g). Miglior Acquisto è Auchan Insalata mista (1,19 – 1,39 euro per confezione da 200 g). Grazie al prezzo concorrenziale, Scelta Conveniente è Ortomio Insalata Mista (0,69 euro per confezione da 250 g, distribuita nei discount Penny Market), in gran parte composta da insalata verde.

fonte: Altroconsumo

io sto con donadoni

Come ormai noto da giorni, Roberto Donadoni non è più il ct della Nazionale. La Federazione ha spiegato che all’allenatore è stata comunicata la volontà di “esaurire il rapporto contrattuale alla naturale scadenza“. Donadoni si è congedato così: “Le valutazioni andrebbero fatte in maniera diversa senza tenere conto esclusivamente dei risultati. Dispiace che un calcio di rigore abbia determinato questa situazione. In questi due anni la mia Italia ha fatto anche qualcosa di positivo, un ultima partita non può cancellarlo“. Inevitabile la domanda sull’ombra di Lippi. “Se ne parla da due anni…“.
Rifarei tutto perché tutto quello che ho fatto, l’ho fatto con coscienza. E non è vero che mi sono sentito solo, attorno a me avevo la struttura della Federazione, i giocatori, lo staff e tanta gente. Da parte dei giocatori ho avuto tutto quello che potevo aspettarmi, sono molto soddisfatto. In campo, i ragazzi hanno dato tutto quello che potevano, mostrando sempre grande attaccamento alla maglia e spirito di sacrificio“.
L’accordo siglato il 4 giugno prevedeva la riconferma automatica del commissario tecnico in caso di qualificazione alle semifinali, oppure una verifica con la Federazione entro dieci giorni dall’ultima gara disputata all’Europeo. Quindi, l’allenatore non ha potuto fare altro che prendere atto della scelta della Figc. Donadoni, per sua espressa scelta, che conferma il suo spessore umano, non avrà neppure diritto a un indennizzo monetario, come gli aveva invece proposto la Federcalcio. “I soldi fanno comodo a tutti: ma ho dimostrato di credere in altri valori“.

Un’uscita ‘da signore’, insomma.

Io sono perfettamente d’accordo con Zeman: con Lippi e con Donadoni non ci sono state due Italie diverse. Semplicemente, il primo è stato più fortunato dell’altro.

Teniamo presente che Lippi ha avuto una formazione migliore, soprattutto in difesa, con Cannavaro, Nesta ed il miglior Materazzi di sempre. Donadoni non ha avuto lo stesso apporto da gente come Zambrotta e Toni (e non solo), apparsi piuttosto appannati. Non dimentichiamo che, ai mondiali, con l’Australia si è vinto in extremis con un rigore quanto meno generoso. Che con la Germania si è vinto ai supplementari e che la finale con la Francia è stata vinta solo ai rigori.

Donadoni ha perso oltre i suoi demeriti con l’Olanda (che ha segnato il primo gol in palese fuoirgioco), si è visto annullare un gol regolare (di Toni) contro la Romania, ha fatto il suo dovere con una Francia non eccelsa e ha passato il turno nonostante il nostro girone fosse unanimamente riconosciuto come il più difficile. La sua Italia si è arresa solo ai rigori contro una Spagna che, nelle altre partite ha sempre vinto segnando caterve di gol. Ed è appena giunta in finale.

Certo, degli errori li avrà pure commessi (Oddo sarebbe tornato utile, Cassano è stato utilizzato non benissimo, ha cominciato l’europeo con il logoro centrocampo del Milan…), ma forse era il caso di concedergli un’altra chance.

Berlusconi secondo il Financial times

Domenica 22 giugno, così scriveva, quasi trionfalmente, “Il Giornale”:

L’autorevole (quando i media parlano bene del nostro Presidente del Consiglio, sono sempre ‘autorevoli’) Financial Times approva Silvio Berlusconi e la norma «sospendi-processi». Ieri un editoriale del politologo Christopher Caldwell intitolato «L’Italia ha ragione a frenare i suoi giudici» ha fornito argomenti a favore della tutela del potere esecutivo nei confronti di quello giudiziario. Si tratta di un sostegno inaspettato per il presidente del Consiglio verso il quale la stampa economico-finanziaria anglosassone non ha nascosto mai la propria diffidenza o addirittura la propria ostilità…

Ma cosa ha determinato il cambio di rotta quando fino a 4 anni orsono i tormentati rapporti tra il premier e i magistrati venivano descritti come «un’ombra sul governo»? Sembrerà strano, ma la risposta più semplice è la più vera: la serena analisi dei fatti. In primo luogo, l’immunità parlamentare non è una legge ad personam, ma una norma che tutela gli elettori salvaguardando i loro rappresentanti. In secondo luogo, lo strapotere della magistratura nel selezionare la classe dirigente italiana dal 1993 in poi. In ultima istanza, il vasto consenso popolare attorno a Berlusconi e al suo «genio politico» legittimano l’azione di governo volta a indirizzare il lavoro dei magistrati verso i reati di allarme sociale piuttosto che in cause che si trascinano da anni. Questa è l’opinione che Christopher Caldwell ha espresso sul Financial Times…

Oggi, 26 giugno, il Corriere della Sera riporta un editoriale del giornale britannico:

… «Una volta di più, Berlusconi si concentra su se stesso e non sull’Italia». Il quotidiano finanziario britannico come sempre non risparmia le parole: «Guardare il suo nuovo governo in azione è un po’ come sedersi a rivedere un brutto film». Se è «troppo presto per dare giudizi netti», però «le ultime dimostrazioni già lasciano prevedere un altro horror show». Perchè «una volta di più il premier 71enne impiega gran parte della sua energia politica a proteggersi dalle pubbliche procure d’Italia».

Berlusconi «vuole far approvare una legge che sospenderebbe per un anno la maggior parte delle cause con una possibile pena superiore ai dieci anni» e sta anche «cercando di introdurre una legge che darebbe immunità alle massime autorità dello Stato, lui incluso». Ma tutto ciò «sarebbe di scarso interesse se il signor Berlusconi impiegasse la stessa energia a riformare la pigra economia italiana». Secondo il FT invece ci sono segni che potrebbe ripetere «i suoi peggiori errori, lasciar crescere fuori controllo i livelli del deficit e del debito», poichè «il governo ha presentato una finanziaria che vedrà salire il debito pubblico dall’1,9% del Pil nel 2007 al 2,5% nel 2008». L’Italia conclude il Financial Times «ha bisogno di un governo serio e responsabile. Berlusconi ieri ha detto che la magistratura lo ha sottoposto a un ’calvario’ senza fine. Ma l’unico “calvario” di questa storia è quello che sopporta l’Italia, che ha bisogno di un cambio di rotta estremo nelle sue sorti economiche e politiche».

Intanto, grazie a l’Espresso,  torna il caso Berlusconi-Saccà

in romania le buone notizie arrivano per legge

Leggo da ‘Repubblica’:

Basta con le cattive notizie: telegiornali e radiogiornali romeni dovranno presentare ogni giorno una quota fissa di notizie positive per riequilibrare il quadro e offrire un’immagine più serena della realtà. Lo ha deciso il Senato, approvando all’unanimità un emendamento che stabilisce che nei notiziari di informazione vengano offerti in pari misura servizi “positivi” e “negativi”.

Strano che qualcuno abbia rubato una siffatta brillante idea a don Silvio…

Quanto ci costa avere fede…

E veniamo ad un altro problema, forse non pressante come altri, ma in tempi di ristrettezze economiche…

Fede (Emilio) costa agli italiani 350.000 euro al giorno. Dal primo gennaio 2006, con effetto retroattivo. La Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Italia a una multa di circa 130 milioni di euro all’anno se Rete 4 non cederà a Europa 7 le frequenze che Testa d’Asfalto (Berlusconi) ha in concessione dallo Stato. Per l’Europa l’assegnazione delle frequenze in Italia non rispetta la libera prestazione dei servizi e non ha criteri di selezione obiettivi.
La sentenza europea è la terza a favore di Europa 7 dopo quelle della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato. Testa d’Asfalto toglie l’ICI, ma introduce il canone Fede. Non ci sono conflitti di interessi? Perchè gli italiani devono pagare per guardare Fido Bau ogni sera? Se il concessionario pubblico di tre reti nazionali Testa d’Asfalto non sposterà Rete 4 sul satellite gli italiani alla fine del suo prossimo glorioso quinquennio pagheranno circa UN MILIARDO di euro di multa considerando gli arretrati.
Testa d’Asfalto è un genio, oltre alla concessione pubblica, la pubblicità a pagamento su tre reti avute in eredità da Craxi, avrà anche il finanziamento pubblico. Il ministero delle Comunicazioni non c’è più. In realtà non c’era neppure prima. Gentiloni che potrà dedicarsi di più al tennis con Ermete invece di passare lunghi week end ad Arcore.
L’ Agcom con il supporto del PD e della Repubblica e della Finocchiaro e di Topo Gigio è impegnata a tempo pieno sul pericoloso Travaglio. Se pò fà. Con i nostri soldi se pò fà.
Per sapere quanto stiamo versando al Presidente del Consiglio per non applicare le sentenze su Rete 4 scaricate e diffondete il banner. E’ bello contribuire al successo economico di Testa d’Asfalto con le nostre tasse.

via| BeppeGrillo.it

effetto gnocca in Parlamento

«Avere un aspetto fisico gradevole non è un reato, una colpa, e non deve necessariamente precludere il dedicarsi alla politica, alla società e alle istituzioni». Parole del ministro Mara Carfagna.

Nulla da dire: volete paragonare la Turco e la Bindi con la Carfagna e la Prestigiacomo? Non c’è partita.

Tra le new entry del nuovo Governo Berlusconi spicca l’onorevole Fiorella Ceccacci Rubino (PDL): anche lei appartiene alla schiera delle donne dello spettacolo che popolano il parlamento (Carfagna, Carlucci, Gardini, e così via)

Una scelta dettata non solo dalla sua avvenenza ma anche dal suo curriculum: in particolare, spicca la sua partecipazione al film di Tinto Brass “Sono come tu mi vuoi“.

Ma perchè meravigliarsi? In fondo ci sono una settantina di parlamentari che, con la loro fedina penale, non potrebbero partecipare neanche ad un concorso pubblico. Per non parlare dello stesso presidente del Consiglio… E, quindi, basta ai facili luoghi comuni sulle attrici in parlamento! Ben vengano! Vista l’inconsistenza della nostra classe politica, almeno l’occhio è accontentato!

via | PocaCola Blog

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