Nei secoli ‘tagliati’ (di Gian Antonio Stella)

Girava una barzelletta sui carabinieri. Un appuntato cerca di vendere la sua anziana Fiat Duna color crema ma non ce la fa: troppo vecchia, troppi i centomila chilometri fatti, troppi i 5mila euro chiesti. «Fatti furbo: ritocca il contachilometri», gli suggerisce il brigadiere. L’appuntato ci prova e ne toglie 10mila. Macché: niente. Ne toglie altri 20mila. Niente. Altri 30mila. Niente. Finché incontra di nuovo il brigadiere: «Niente da fare: non trovo proprio compratori». «A quanto la vendi la macchina?». «Sono sceso a tremila curo». «E quanti chilometri ha?». «Sono sceso a 7mila». «Ma allora me la compro io!»

Una barzelletta così…

Una delle tante sulle quali gli stessi carabinieri ridono nonostante facciano spesso torto non solo alla loro dedizione ma anche alla loro preparazione culturale. Molto più offensiva, per i carabinieri stessi più ancora che per i cittadini che chiedono quotidianamente sicurezza e assistenza, è la tabella inviata a tutte le caserme d’Italia con i tetti massimi di soldi che si possono spendere in officina per far riparare i mezzi in dotazione. Tabella dalla quale emerge che, per affrontare rapinatori, killer, mafiosi e camorristi dotati di motociclette, automobili e fuoristrada spesso velocissimi e potentissimi, i nostri militari possono contare spesso su Moto Guzzi 850/t5 che hanno sedici anni, Fiat Punto che ne hanno quattordici, furgoni Ducato che ne hanno diciotto e perfino autobus del 1986, l’anno in cui il centravanti della Juve era Aldo Serena, il ministro del Bilancio era Pietro Longo e Toto Cutugno cantava a Sanremo «Azzurra malinconia».

C’è davvero da essere malinconici. Spiegano i moduli usati dai concessionari che un’auto tenuta bene dopo cinque anni di uso vale il 35% di quanto è costata, dopo sei il 27,5%, dopo sette il 20%, dopo otto il 12,5%, dopo nove devi pagare tu perché se la prenda, per piacere, lo sfasciacarrozze.

Bene: i nostri carabinieri, ai quali i governi (non solo questo: tutti, di destra e di sinistra) dedicano tante parole grondanti omaggio e riconoscenza, hanno macchine vecchie spesso di dieci o dodici anni acciaccate dall’aver fatto anche oltre duecentomila chilometri. E viene loro raccomandato, se proprio devono andare in officina, di non spendere più di 8.300 curo per riparare le Alfa 156 rmb vecchie di 10 anni, non più di 5.100 per le Fiat Punto vecchie di nove, non più di 2.000 per le Marea vecchie di undici…

Diciamolo: fanno meno male le barzellette che gli elogi ipocriti, retorici, pelosi e seguiti da continui tagli…

Ma adesso abbiamo le ronde…

(vignetta di Maramotti)

Ecoballe (di M. Travaglio)

Secondo Al Tappone, «i parlamentari sono lì per fare numero». (dev’essere per questo che lui alla Camera non mette quasi mai piede). E «l’inceneritore di Acerra è stato fortemente voluto da me e dal mio governo, mentre la sinistra bloccava i lavori e le discariche»: peccato che l’impianto sia stato deliberato quasi 10 anni fa e che le discariche aperte nell’ultimo anno fossero state individuate da Prodi e De Gennaro. Ansa del 30.1.2003: «Acerra, bloccato l’inizio dei lavori del termovalorizzatore. I Verdi e An alleati contro quello che Pecoraro Scanio definisce ecomostro». Dichiarazione dell’allora ministro Alemanno, noto bolscevico: «Il Sud non può essere la pattumiera d’Italia. L’inceneritore ad Acerra va esaminato con attenzione tenendo conto della grande vocazione agricola del centro campano. Ne parlerò con la Regione e col ministro Matteoli: la filiera agroalimentare non deve continuare a pagare il prezzo di scelte industriali in contrasto con l’ambiente» (15.2.2003). Il sindaco di Acerra Michelangelo Riemma (FI), sostenuto da An e Udc, si dimette per protesta contro chi «intende ricattare Acerra vincolando il piano di bonifica alla nascita dell’inceneritore». An fomenta la rivolta contro l’assurda discarica di Pianura. A S.Maria La Fossa, intifada guidata dal consigliere regionale Giuseppe Sagliocco (FI). A Marigliano sulle barricate c’è Paolo Russo (FI), che ha il fratello del suo portaborse infilato in tre ditte di smaltimento rifiuti. Questi ambientalisti rossi sono terribili: pur di bloccare il progresso, riescono a infiltrarsi persino nel centrodestra.

fonte: Zorro di Marco Travaglio

Il PD contro Mediaset

Dice il segretario del PD, Dario Franceschini: «Le televisioni di proprietà del presidente del Consiglio, unico caso al mondo, alterano la competizione democratica».

Il responsabile informazione del PD, Paolo Gentiloni, ha mostrato alcuni dati secondo cui i minuti dedicati a marzo dai tg Mediaset in «prime time» a Berlusconi sono sette volte e mezzo quelli dedicati a Franceschini, «principale leader dell’opposizione, il quale ha il medesimo minutaggio di Daniele Capezzone».
Hanno ragione da vendere, per carità, ma perchè quando sono stati al governo non sono stati in grado di fare una legge sul conflitto di interessi?

(vignetta di Staino)

La ricetta del sultano Silvio contro la disoccupazione

«Io ho detto che deve lavorare di più chi ha la possibilità di farlo. Auspico che chi è stato licenziato si trovi qualcosa fare, io non starei con le mani in mano…». Parole del nostro premier.

Street View: disponibili altre 14 località italiane

A cinque mesi dal lancio di Street View, che consente ai navigatori di visualizzare le strade delle città, ammirarne monumenti, edifici storici e chiese con una visione tridimensionale a 360°, Google rilascia un importante aggiornamento del servizio.
Infatti, alle mappe di Roma, Milano, Firenze e Lago di Como si aggiungono ora 14 nuove località: Udine, Genova, Torino, Parma, Bologna, Arezzo, Livorno, Perugia, Bari, L’Aquila, Napoli e la Costiera Amalfitana, Reggio Calabria, Catania e Cagliari.

via | BitCity

Vignette

vignette di Staino, Maramotti e Vauro

Statistiche di utilizzo dei browsers

2009 IE7 IE6 IE8 Firefox Chrome Safari Opera
February 25.4% 17.4% 0.8% 46.4% 4.0% 3.0% 2.2%
January 25.7% 18.5% 0.6% 45.5% 3.9% 3.0% 2.3%
               
2008 IE7 IE6 IE8 Firefox Chrome Safari Opera
December 26.1% 19.6% 44.4% 3.6% 2.7% 2.4%
November 26.6% 20.0% 44.2% 3.1% 2.7% 2.3%
October 26.9% 20.2% 44.0% 3.0% 2.8% 2.2%
September 26.3% 22.3% 42.6% 3.1% 2.7% 2.0%
August 26.0% 24.5% 43.7% 2.6% 2.1%
July 26.4% 25.3% 42.6% 2.5% 1.9%
June 27.0% 26.5% 0.5% 41.0% 2.6% 1.7%
May 26.5% 27.3% 0.7% 39.8% 2.4% 1.5%
April 24.9% 28.9% 1.0% 39.1% 2.2% 1.4%
March 23.3% 29.5% 1.1% 37.0% 2.1% 1.4%
February 22.7% 30.7% 1.3% 36.5% 2.0% 1.4%
January 21.2% 32.0% 1.5% 36.4% 1.9% 1.4%

Cresce l’uso dei browsers alternativi ad Explorer.

via | http://www.w3schools.com/browsers/browsers_stats.asp

Una tassa bellissima

Per arginare almeno un po’ la crisi finanziando i sussidi di disoccupazione servono almeno 10 miliardi di euro. Dove trovarli? … L’ex ministro per l’attuazione del programma del governo Prodi, Giulio Santagata, ha proposto di introdurre anche in Italia una tassa patrimoniale.

Ma l’idea non è risultata troppo popolare: quasi tutte le forze politiche hanno preferito ignorarla, mentre l’Italia dei Valori (ormai fatta scomparire dai tg e dalle colonne dei giornali) ha timidamente detto che ci sta riflettendo sopra. Niente di sorprendente. Di fronte alla parola “tasse” i nostri politici prendono paura. In passato molte elezioni sono state vinte o pareggiate in nome dell’abolizione dei balzelli.

Ma … la prospettiva di trovarsi nei prossimi mesi a dover governare un Paese in cui i senza lavoro diventano milioni, dovrebbe spingere a qualche riflessione in più.

Tassa patrimoniale non vuol dire infatti prelevare denaro dalle tasche di tutti i cittadini, o colpire i semplici proprietari di un appartamento o di un pezzo di terra.
I numeri, del resto, parlano chiaro: in Italia la ricchezza delle famiglie ammonta, secondo Banca d’Italia, a 8000 miliardi di euro. Il 10 per cento di esse ha però in mano il 50 per cento del tesoro (oltre 4000 miliardi). È lì che bisogna andare a trovare i soldi. Ovviamente non dovranno essere tassati i beni produttivi, non si pagheranno cioè tasse sulla proprietà delle imprese. A essere tassato sarà invece il resto. E, visto che solo l’8 per cento di quei 4000 miliardi è ricollegabile all’attività d’impresa, la base imponibile (cioè il pezzo di tesoro sul quale il fisco può intervenire) toccherebbe i 3500 miliardi.
Non tutti i proprietari comunque dovranno pagare. Santagata propone, anzi, che il prelievo scatti solo a carico di chi possiede immobili, terreni e titoli per più di 5 milioni di euro. Fatti due conti si scopre così che basterebbe un intervento del 3 per mille per far incamerare allo Stato 10 miliardi.
Non sarebbe impopolare una tassa del genere perché riguarderebbe solo un parte minima della popolazione. Che, oltretutto, non verrebbe particolarmente vessata.

Il 3 per mille di 5 milioni equivale a 15 mila euro. Un sacrificio accettabile anche per quei ricchi che nel 2009-2010 si troveranno a fare i conti con la propria coscienza tutte le volte che per strada incontreranno chi è rimasto disoccupato. Una decisone doverosa da parte del governo che per far fronte al peggio vuole aumentare l’età pensionabile (delle donne, ma non solo) e crede che per far ripartire l’economia basti il via libera a una nuova cementificazione selvaggia del Paese.

via | Peter GOMEZ su “Voglio Scendere” – vignetta di Maramotti

Mangano & manganello

Nell’ultimo anno il cavalier Benito Berlusconi ha comunicato che:

1) la sua Augusta Persona non può più essere sottoposta a processo penale, qualunque reato commetta;

2) se una sentenza della Cassazione non gli garba, lui la cambia per decreto;

3) se il capo dello Stato non firma il decreto, è un ostacolo alla governabilità;

4) se la Costituzione gli impedisce di decretare su quel che gli pare, bisogna cambiarla anche a colpi di maggioranza, anche sciogliendo le Camere e «tornando al popolo».

Ora ribadisce che:

5) il Parlamento gli fa perder tempo, con tutti quei deputati e senatori (peraltro in gran maggioranza nominati da lui con finte elezioni) che non si sa mai come voteranno e propone

6) di far votare solo i capigruppo per evitare «sorprese». Ci sarebbe pure la Costituzione, che prevede il voto del singolo parlamentare «senza vincolo di mandato», ma che sarà mai.

Intanto 7) i giudici che indagano o arrestano o scarcerano chi non vuole il governo vengono immantinente visitati dagli ispettori di Al Fano.

E 8) le strade sono pattugliate da militari e ronde di partito, embrione della nuova Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.

E 9) le banche finiscono sotto controllo dei prefetti, cioè del Ministero dell’Interno.

E, per chi protesta, è alle viste 10) una forte riduzione del diritto di sciopero.

E 11) il governo prepara norme-bavaglio per la stampa e per i blog.

E 12) pretende di scegliersi anche il presidente della Rai, che spetta all’opposizione.

Domanda ai fini dicitori che invitano sempre a non demonizzare: ci dite, gentilmente, come si chiama questa roba qua?

via| Zorro di Marco Travaglio; vignetta di Staino

L’era del cemento ad personam

Quando appare Berlusconi nei tg, la prima cosa che attira l’attenzione è la sua ex pelata: a che punto è il rimboschimento? E la tinta tiene ancora, oppure già scolora al rosso? Una volta osservato lo stato dei lavori di piantumazione, passiamo ad ascoltare quello che il premier dice, in attesa che arrivi la smentita. Perché sono i giornalisti comunisti, con la loro diabolica voglia di manipolare, a cambiare il senso delle parole che noi spettatori ascoltiamo quotidianamente con le nostre orecchie (pure loro comuniste). Ieri, comunque, Berlusconi, a proposito del via libera dato dal governo all’edilizia selvaggia (e senza neanche far pagare un condono!), ha detto che nessuno apporterebbe modifiche per peggiorare la sua casa. È questo infatti il criterio che ha reso l’Italia uno dei territori più devastati del mondo. E se ancora palazzinari e mafie non sono riusciti a cancellare le tracce della passata bellezza, è perché non era ancora arrivata l’era del cemento ad personam.

via | Fronte del video di Maria Novella Oppo ; vignetta di Maramotti

Voci precedenti più vecchie