Per gli ecologisti, più ancora del solare e dell’eolico, la fonte energetica pulita in assoluto è il risparmio energetico.
Per ottenere il quale a volte occorrono investimenti (ad esempio, isolare meglio le abitazioni) o sacrifici (rinunciare al condizionatore), ma che spesso si può ottenere anche con la sola consapevolezza di quanta energia assorbono gli apparecchi elettrici di cui ci circondiamo, in modo da scegliere quelli più efficienti, usarli meno e meglio.
Qualcosa è stato fatto riguardo alle lampadine e agli elettrodomestici bianchi: si sono introdotte le etichette energetiche obbligatorie e sono stati stanziati incentivi per chi acquista prodotti più efficienti. I consumi elettrici sono diventati così uno degli elementi principali che si considerano nell’acquistare un frigorifero, una lavatrice o una lavastoviglie e si è riusciti anche a far capire come le nuove e più costose lampadine a basso consumo risultino convenienti sul lungo termine.
Dell’efficienza energetica degli altri elettrodomestici, quelli neri, invece si parla poco. I produttori di stereo, televisori, computer, per esempio, non sono obbligati a indicare i consumi sull’etichetta e solo alcuni, volontariamente, adottano standard di efficienza energetica, come l’EnergyStar per i computer il cui marchio compare nella schermata d’avvio dei modelli che vi aderiscono.
Quanto verrà a costare, a noi e all’ambiente, l’acquisto ad esempio di un tipo di console per videogiochi piuttosto che un altro e quanto risparmieremmo lasciandolo completamente spento piuttosto che in standby è dunque un dato che pochi conoscono e considerano. Eppure, se ci fermiamo ad osservare i consumi di questi apparecchi “minori” , restiamo colpiti della loro portata.
Il mensile dei consumatori australiani Choice ha testato l’elettricità consumata da alcuni elettrodomestici neri sia in standby che in funzione. Una prova semplice che si può ripetere anche a casa acquistando uno di quei dispositivi (costano attorno ai 10 euro) che attaccati tra la presa e la spina dell’apparecchio registrano l’elettricità assorbita. I risultati sono abbastanza impressionanti: una Playstation 3 consuma 5 volte di più di un frigorifero efficiente e circa il triplo rispetto a uno con le peggiori prestazioni: lasciarla accesa, calcolando un costo di 0,15 euro a kWh, può comportare una spesa di 250 euro l’anno.
Anche l’X-box è tra gli apparecchi più voraci di energia, mentre stranamente la console Nintendo Wii consuma 10 volte meno rispetto alle sue sorelle di Sony e Microsoft. Altro primato negativo quello dei televisori al plasma: il modello considerato consuma il quadruplo rispetto a una tv tradizionale, usa infatti tanta energia quanto 3 lavatrici tra le meno efficienti, con l’aggravante che in una casa la tv di solito resta accesa per molto più tempo rispetto alla lavatrice.
Ancora qualche dato che fa riflettere: l’abitudine di lasciare il computer acceso tutto il giorno può costare 130 euro l’anno di bolletta, cui ne vanno aggiunti altri 20 se lasciate accese anche le casse e 43 se non spegnete neanche il monitor lcd. Il set di casse perl’home theatre consuma in standby più di 98 kWh all’anno, quasi 15 euro in più nella bolletta; e anche la Nintendo Wii, lasciata in standby ma con attiva la connessione wireless che permette di ricevere mail e messaggi anche quando la console è spenta, costa più di 13 euroall’anno.
Conviene, dunque, sempre spegnere tutto completamente: considerando una casa in cui ci siano un computer da tavolo con casse, modem wireless e monitor lcd, un televisore tradizionale con casse da home theater, lettore dvd e una console per videogiochi, solo pigiando i tasti che spengono anche il led che indica lo standby risparmierete fino a 47 euro all’anno. E magari eviterete la costruzione di una nuova centrale: se in Italia tutti spegnessimo gli elettrodomestici anziché lasciarli in standby, si è calcolato che risparmieremmo circa 500 MegaWatt ora all’anno, tanto quanto produce un impianto nucleare di medie dimensioni.
via | Giulio Meneghello per ‘Il Salvagente’
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