Cellulare per ‘meno giovani’ ma non solo

Il cellulare GSM 100+, a marchio Binatone è un GSM dal design lineare ed elegante, pensato per i “non più giovani”, che desiderano comunicare attraverso un cellulare semplice da utilizzare e molto intuitivo.

E’ caratterizzato da un grande display retroilluminato, che permette un’ottima visualizzazione dei numeri e dei testi dei messaggi, grazie ai caratteri ingranditi; inoltre, gli sms SMS risultano facili non solo da leggere ma anche da scrivere, grazie alla tastiera con tasti ampi e comodi.

Ideale per tutte le persone che hanno difficoltà nell’utilizzo di cellulari complicati, si presenta come un telefono resistente, dal menu facile ed intuitivo, dotato anche di numerose funzioni: viva voce, vibrazione, funzione torcia, rubrica con 250 nomi memorizzabili, suonerie selezionabili ad alto volume e blocco tastiera sicuro, con tasto esterno.

Grazie ai tre tasti presenti sotto il display è possibile memorizzare tre numeri “amici” per effettuare chiamate dirette.

PREZZO AL PUBBLICO: € 79,90

via | Smart Sales: cellulare semplificato GSM100+ per chi desidera comunicare facilmente!

Sagem M1 Puma Phone

Si tratta di uno smartphone con schermo touchscreen che si alimenta tramite i pannelli solari posti sul retro, marchiato Puma, che dispone di una serie di servizi dedicati, di applicazioni e di contenuti integrati (contapassi, GPS tracker, cronometro, eccetera) e scaricabili dal sito puma.com. Questi pannelli fotovoltaici sono, in realtà, uno strumento di alimentazione extra, per fornire un supplemento di energia al dispositivo quando non è possibile collegarlo alle fonti tradizionali.

Caratteristiche Tecniche del PUMA Phone

  • Batteria solare integrata con indicatore di carica
  • Touchscreen: schermo da 2.8 pollici con 240 x  320 risoluzione QVGA con grandangolo
  • Fotocamera: 3.2 mega pixel con LED flash e zoom x6  e abilitazione Bluetooth per condividere le immagini
  • Video: videocamera VGA, riproduzione video full screen, video recording e streaming, progressive video download
  • Musica: lettore di più  formati music files, supporto playlist e radio FM
  • Sistema GPS, bussola, geotagging, routing e mappe pre-caricate
  • Sport: Contapassi, GPS tracker e cronometro
  • Internet: internet browser e WAP Push
  • Messaging:MMS e SMS, mobile email client e mobile web mail notification, istant messaging
  • Connettibile alle reti HSPA, W-CDMA/EDGE/GPRS/GSM, Bluetooth, USB 2.0
  • Durata: fino a 5 ore di chiamate, 350 in stand-by, 140 minuti di video chiamata, 24 ore di music player e 5 ore di video player
  • Dimensioni e peso: 115gr, 102mm x 56mm x 13mm

Il telefono riceve anche il segnale radio FM; nella confezione di vendita è inoltre inclusa una memoria microSD da 2 GB.

via | Sagem-M1-Puma-Phone-anteprima

Allarme cellulari

Tumori rari. Piccoli numeri, dunque. Ma il collegamento tra l’insorgenza di tumori cerebrali e uso dei cellulari c’è. A lanciare l’allarme sono decine di ricercatori, medici, esperti di salute pubblica, fisici di 12 Stati europei e nordamericani, tutti indipendenti e tutti convinti nel firmare il documento ‘Cellulari e tumori cerebrali: 15 motivi per essere preoccupati’ (www.radiationresearch.org/). Che anticipa le conclusioni del grande studio Interphone, condotto in 13 Paesi, Italia compresa, sul quale sono stati investiti 30 milioni di euro e che dovrebbe essere reso noto entro dicembre.

Il panel passa in rassegna tutti gli studi fatti sull’argomento negli ultimi anni, fa la tara a quelli ottimisti sponsorizzati dalle aziende e a quelli pessimisti. Calibra e rilegge tutti i dati, che sono una marea. E conclude che l’aumento del numero di casi di cancro cerebrale collegato all’utilizzo estensivo del cellulare, per quanto piccolo, c’è e si può misurare: per ogni cento ore di uso del telefono il rischio di neoplasie del cervello crescerebbe del 5 per cento. Quando l’uso è estensivo gli scienziati calcolano che l’incidenza del tumore potrebbe crescere per ogni anno dell’8 per cento; per ogni decennio del 280 per cento; e se l’impiego è iniziato nell’adolescenza sale addirittura del 420 per cento. E questo accade perché i campi magnetici agiscono sul Dna. Inoltre indebolirebbero la barriera esistente tra cervello e circolo sanguigno, e danneggerebbero la fertilità maschile.
L’8 per cento l’anno sarebbe un’enormità se lo applicassimo ai big killer (tumori del seno, del colon, del polmone che colpiscono decine di migliaia di persone). Faccenda diversa se si parla di cancri rari: in Italia, nel loro insieme, i tumori cerebrali colpiscono 10 italiani su 100 mila all’anno (circa 15 mila persone, per lo più sotto i trent’anni). Le forme più collegate ai cellulari sono il glioma, che rappresenta quasi la metà dei casi, circa 7 mila nuovi malati l’anno; il meningioma, il 15 per cento, circa 2 mila nuovi malati l’anno; e il tumore del nervo acustico l’8 per cento del totale. Va detto, però, che tra il 1986 e il 2005 si è avuto un aumento dei casi dello 0,5 per 100 mila abitanti tra gli uomini e dello 0,9 per cento tra le donne.
Queste le opinioni del super panel indipendente alle quali il grande e costoso Interphone non potrà aggiungere granché. Anche perché, nell’attesa, sono fioccate critiche e maldicenze. A partire dalla constatazione che Interphone, pur essendo sponsorizzato dall’Oms, è in gran parte finanziato da industrie. E che nessuno capisce perché dallo studio siano stati esclusi i bambini, considerati da tutte le autorità sanitarie del mondo i soggetti più vulnerabili.

Telefonini: dieci regole salva salute

Ecco le proposte degli scienziati per minimizzare i rischi

Quando si telefona meglio evitare di accostare alla testa un telefono del tutto senza fili (tipo bluetooth); si deve quindi preferire, ogni volta che si può, un telefono con base fissa e collegata a un filo, oppure il viva voce.

Il cellulare va tenuto il più possibile lontano dal corpo e quindi non in tasca; se non se ne può fare a meno, meglio acquistare una custodia schermante (ve ne sono diverse in commercio)

Limitare al massimo l’uso sui mezzi di trasporto, in aree rurali o comunque lontane dalle antenne: la ricerca del segnale richiede una dose maggiore di radiazioni.

Cercare di lasciare spento il cellulare fino a quando non si ha necessità di comunicare.

 

Preferire il telefono fisso al cellulare.

 

Evitare di usare il cellulare dentro agli edifici, soprattutto se costruiti con molto acciaio.

 

L’uso del cellulare prima dei 18 anni è sconsigliato. La Francia ha annunciato una legge che lo vieta al di sotto dei 12; il Canada ha dichiarato che i bambini al di sotto degli otto anni devono usarlo solo in caso di emergenza e che i teenagers devono parlare al massimo dieci minuti per volta e Israele ha fatto campagne simili. La Finlandia ha emanato precauzioni severe per i bambini: incoraggiare l’uso degli sms, controllare la durata delle conversazioni, limitare l?uso dei dispositivi wireless.

Non permettere al proprio figlio di dormire con il cellulare sotto il cuscino o comunque vicino al letto.

Richiedere prove scientifiche sulla sicurezza dei nuovi dispositivi wireless prima di concedere l’introduzione in commercio e obbligare i produttori a porre indicazioni chiare sulle confezioni.

Applicare il principio di precauzione per ridurre il rischio personale e, soprattutto, proteggere bambini e adolescenti.

via | Allarme cellulari

Tastiera virtuale (Virtual Keyboard)

image Questa Tastiera Virtuale, sostituisce la tastiera standard con un leggero dispositivo tascabile, che proietta su qualsiasi superficie piana l’immagine di una tastiera sulla quale si può digitare.
Attraverso la connessione USB o Bluetooth, il dispositivo può essere collegato a PC, laptop, PDA, Smart Phone e cellulari.

Sembra interessante e comoda ma anche un pò cara: 179 euro.

via | Virtual Keyboard

Creare suonerie online con Audiko

Audiko, è uno strumento online per l’editing audio creato per la creazione di suonerie. Effettuato l’accesso al sito, nella home page, in corrispondenza del punto 1, cliccare “enter an URL“.

Home page di Audiko

Cliccate su Upload per caricare un mp3 presente sul vostro pc o su enter an url per inserire l’indirizzo web nel quale è ospitato il file mp3 (magari trovato con motori di ricerca tipo SkreemR) e attendere il caricamento della pagina successiva.

Lo strumento di Audiko permetterà di individuare la porzione di file che andrà a comporre la suoneria, ossia l’intervallo di tempo messo in risalto con la colorazione blu; aiutandovi con l’anteprima, posizionata sopra la barra, utilizzare il mouse per adattare gli estremi, spostare l’intero intervallo a destra e sinistra, a seconda del frammento di mp3 che si vuole estrarre; spuntare o meno le caselle “fade in” e “fade out” se si vuole sfumare l’audio all’inizio o alla fine; cliccare infine “Create ringtone!

Strumenti di editing di Audiko

Nella pagina successiva, effettuare il download della suoneria sul proprio PC (Download mp3 ringtone on desktop), per poi trasferirlo sul proprio telefono cellulare.

Da Audiko è possibile accedere al download delle suonerie direttamente dal proprio telefono cellulare, via connessione WAP; inoltre, è possibile scaricare la suoneria ottimizzata per gli iPhone.

Via| Generazione-Internet

I consumatori contro Tim e Vodafone

Messaggi di protesta, blog su internet intasati, incitamenti al boicottaggio e persino un esposto Codacons alla Procura di Roma: una reazione di massa forse anche sottovalutata dai due operatori telefonici dominanti, Tim e Vodafone, che nel giro di pochi giorni (a cavallo di Ferragosto) hanno annunciato di voler mandare in pensione le tariffe più economiche in circolazione.

La questione riguarda circa dieci milioni di clienti: 3,6 per la divisione mobile di Telecom Italia e tra i 5 e i 6 per il gruppo Vodafone.

Si è andato a toccare quello che è considerato quasi un diritto acquisito. E in un momento in cui per molte famiglie italiane, tra inflazione e continui rincari di benzine, mutui a tasso variabile, pane e servizi, quello che non ci si aspettava di certo è che anche la bolletta ricaricabile de cellulare venisse messa in difficoltà.

L’associazione Codacons ha detto di aver denunciato «l’anomalo comportamento dei gestori che hanno comunicato ai propri clienti la cancellazione di abbonamenti vantaggiosi attraverso l’insidiosa modalità dell’sms». C’è un’accusa di aver fatto “cartello” mandando in pensione insieme le offerte storiche più basse e dunque meno vantaggiose per i conti dei due gruppi.

Occorre ora capire se per i clienti ci sarà qualche scappatoia legale o se il contratto già prevedeva, in qualche microscopica postilla, la possibilità di un cambio forzoso.

Per quanto mi riguarda ho già dato l’addio alla mia sim Tim. Ora toccherà alla Vodafone. Il problema è che anche Wind e Tre non sono da meno…

La Apple vìola la privacy?

Apple ha la possibilità di controllare a distanza tutti gli iPhone e disabilitare, qualora lo ritenga opportuno, applicazioni e software installati sui terminali degli utenti. Dopo una settimana di indiscrezioni in proposito, è stato lo stesso amministratore delegato Steve Jobs ad ammetterlo a margine di un colloquio con il Wall Street Journal sull’andamento lusinghiero delle vendite delle applicazioni per il gadget tecnologico più desiderato del momento.

La discussione sull’esistenza di questo “killswitch” (ovvero la proprietà del cellulare di bloccare le applicazioni indesiderate), era iniziata da una settimana sui forum e nei siti specializzati in software e telefonia. Ad accenderla era stato Jonathan Zdziarski, uno sviluppatore di codice indipendente che,  esaminando i file all’interno del telefono, si era reso conto che l’apparecchio di tanto in tanto scarica dalla casa madre un file di “applicazioni non autorizzate” inserite in una lista nera, che potrebbero poi essere eliminate in automatico dalla memoria del terminale.

Sulla vicenda del killswitch si diffondono sul web vere e proprie leggende metropolitane. Che lo stesso Zdziarski prova a sfatare:

“1. Non è vero che l’iPhone spia gli utenti e avvisa la Apple su quali programmi usa.

2. Non è vero che killswitch è già stato usato per bloccare alcune applicazioni.

3. Non è vero che questo programma può cancellare le applicazioni, al limite bloccarne l’avvio;

4. E’ falso che la posizione Gps del proprietario dell’iPhone viene comunicata alla Apple

Nell’intervista concessa al Wall Street Journal, Jobs aveva spiegato che il killswitch sarebbe servito ad Apple per impedire il proliferare di virus e software dannoso al suo cellulare e non a violare la privacy dei suoi utenti. La rete si è però rivoltata contro la casa di Cupertino soprattutto per la sua scelta di tacere questa funzione, lasciando che a scoprirla fossero gli utenti stessi.

L’esistenza di una tale facoltà solleva comunque una serie di dubbi sulla possibile violazione di diritti dei consumatori.

Innanzitutto per la mancata trasparenza, considerato che si tratta di una informazione che un acquirente potrebbe voler conoscere prima di acquistare il telefono.

In secondo luogo per la possibile falla alla sicurezza: che accadrebbe se qualcuno utilizzasse tale funzionalità per danneggiare i terminali degli utenti?

Infine, e soprattutto, per la discrezionalità lasciata ad Apple: chi decide quali sono le applicazioni potenzialmente dannose? Mentre la cosa è ovvia per un software che ad esempio ruba i dati personali degli utenti, la questione non è altrettanto chiara per programmi ritenuti da Apple illegittimi per ragioni commerciali o di politica industriale. E’ facile immaginare, ad esempio, il fuoco di indignazione che sarebbe divampato se una cosa analoga l’avesse fatta Bill Gates su tutti i pc equipaggiati con il sistema operativo Microsoft.

Più in generale, si aprono quesiti su quali siano i limiti ai diritti dei fabbricanti su quel che acquistiamo. Comprereste, ad esempio, un’automobile alla quale la casa madre inibisse la possibilità di percorrere alcune strade perché dichiarate “potenzialmente pericolose?”

L’associazione di tutela dei consumatori Adoc, sulla vicenda del controllo in remoto dell’iPhone da parte di Apple, chiederà controlli all’autorità italiana per la garanzia dei dati personali e alla stessa polizia postale. Obiettivo, verificare se non siano state violate leggi italiane. Altrimenti, “chiederemo il sequestro di tutti gli apparecchi non ancora venduti e la sostituzione di quelli già venduti se gli acquirenti lo richiederanno, affinchè venga disattivato il sistema di controllo installato dalla Apple”.

Intanto, lo stesso Jonathan Zdziarski spiega a tutti gli appassionati come proteggere il proprio melafonino. Il killswitch, funziona in maniera semplice: senza che l’utente lo sappia, l’Iphone si connette a una lista nera di applicazioni compilata dalla Apple. Se e quando in questa lista, al momento vuota, verranno inseriti i vari software, allora il cellulare impedirà (in modo non ancora chiaro) l’avvio dei programmi stessi. Per impedire che questo accada, Zdziarski spiega che è necessario fare il jailbrake al proprio iPhone. Ovvero sbloccarlo dai limiti imposti dalla Apple e metterlo nelle condizioni di accettare anche programmi di terze parti. Con uno di questi, openssh, si deve quindi inserire un semplice indirizzo ip, che blocca di fatto l’accesso alla black list della Apple. Le guide su come eseguire questa operazione stanno comparendo in gran numero nei siti degli appassionati. E va ricordato che l’operazione di sblocco dell’iPhone fa automaticamente decadere la garanzia del produttore.

via|Massimo Russo e Repubblica.it

Delirio IPhone. E’ vera gloria?

Tutti in fila davanti ai rivenditori Tim e Vodafone per accaparrarsi i primi cellulari iPhone della Apple.

Premetto che ho usato per poco tempo un Macintosh e non sono un utente Apple. Ma non ho mai avuto grande simpatia per la casa americana: ha sempre sfornato prodotti esteticamente gradevoli ma troppo cari. Prendete ad esempio l’Ipod: qualunque serio test vi dirà che esistono altri mp3 player ad esso superiori e più economici (ad esempio quelli della Creative). Basta pensare che un semplicissimo Ipod Nano Shuffle da due gigabyte, privo del minimo display, costa 69 euro…

Anche per l’Iphone c’è il rischio che, dopo il boom dei primi giorni, il fenomeno si sgonfi in fretta, un po’ come avvenuto nei mesi scorsi negli Usa e, soprattutto, in Europa con la prima versione dell’iPhone (quella non Umts che da noi non è mai stata ufficialmente venduta).

Attualmente gli operatori italiani non sono riusciti ad avere da Apple tanti iPhone quanti ne avevano richiesti. Per gli operatori sarebbe bene poter battere il ferro finché è caldo: la storia dell’iPhone dimostra infatti che l’amore del pubblico per il cellulare Apple è di quelli che s’infiammano in breve tempo e poi si sgonfiano. I giornali americani hanno trattato del fenomeno: nei primi sei mesi dal lancio l’iPhone ha venduto 5,4 milioni di pezzi negli Usa, per poi calare a 1,7 nei primi tre mesi 2008.

E’ poi vero che il nuovo aggeggino presenta luci ed ombre.

In Italia si aggiunge il problema delle tariffe, che hanno destato non poche polemiche.

Stanno partendo anche le prime petizioni online contro le tariffe di TIM  e Vodafone per l’iPhone 3G in Italia.

Da noi, più che in altri Paesi europei, dove le tariffe sono più accessibili, il fenomeno iPhone potrebbe quindi sgonfiarsi presto: una volta esaurito lo zoccolo duro dei facoltosi utenti fan del cellulare Apple. A meno che le tariffe non si abbassino, permettendo quindi l’ingresso della grande utenza: ma questo forse potrà accadere solo con l’arrivo dell’offerta iPhone di 3, a settembre.

sms gratuti via web (parte seconda)

Mi sono casualmente imbattuto in un altro sito che offre la possibilità di inviare sms gratuiti. Si chiama FREE SMS GIOVANI. Non richiede registrazioni e il messaggio, a differenza di altri servizi, non è appesantito da sponsor e orpelli vari.

Per dare un sostegno a questo servizio, cliccate ogni tanto sugli sponsor presenti nel sito: non vi costa nulla.

Ho fatto qualche rapido test: sono giunti a destinazione (dopo qualche secondo) gli sms inviati a numeri Wind, Vodafone e 1Mobile, ma non quelli diretti a numeri Tre. Per gli altri operatori, non so.

Cinque sms gratis al giorno

Registrandosi (gratis, si intende!) su ZedSMS è possibile inviare sino a 5 SMS al giorno. Basta inserire il testo dell’ SMS e il numero a cui lo si vuole inviare.

L’ho testato personalmente e sembra funzionare: non è pervenuto solo un sms destinato ad un utenza Tre.

Quando avrò più tempo suggerirò altri siti che consentono un servizio simile (dopo averli testati).

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