Un giro di Walter (chiari)

Davvero bello il ricordo tributato da Giovanni Minoli a Walter Chiari, nella trasmissione notturna di Rai2,  ‘La storia siamo noi’.

Da campione di boxe a campione di risate, diventa il primo divo italiano internazionale, famoso anche per la sua vita piena di love story da prima pagina.

Alla fine degli anni ’50 è la nuova stella del sabato sera, il re delle improvvisazioni. Dopo la rivista, il musical, il teatro e la televisione, arriva anche il cinema.

In particolare, ricordo due film che lo vedevano protagonista e mi hanno colpito particolarmente: “Il giovedì” e “Io, io, io… e gli altri”.

Dopo l’esperienza del carcere (una questione di droga), inizia il suo declino.

Nel dicembre del 1991, qualche giorno prima del natale, viene colto da un infarto nel lussuoso appartamento di un residence milanese: seduto in poltrona, davanti alla tv, con gli occhiali ancora sul naso e la testa appena reclinata.

Avrebbe voluto questo epitaffio: “Non vi preoccupate, è tutto sonno arretrato”.

A suo modo, un grande.

Niente più hotmail su outlook express

Dal 30 giugno prossimo non sarà più utilizzabile Outlook Express per leggere le e-mail di Hotmail.

Outlook Express utilizza un protocollo chiamato DAV (Distributed Authoring and Versioning protocol) per accedere agli account di posta Windows Live Hotmail. DAV è il modo in cui un client di posta comunica con un mail server web-based. Dalla suddetta data Microsoft disabiliterà il protocollo DAV.

Le e-mail di Hotmail potranno comunque essere lette (oltre che via web) tramite Windows Live Mail.

Cinque sms gratis al giorno

Registrandosi (gratis, si intende!) su ZedSMS è possibile inviare sino a 5 SMS al giorno. Basta inserire il testo dell’ SMS e il numero a cui lo si vuole inviare.

L’ho testato personalmente e sembra funzionare: non è pervenuto solo un sms destinato ad un utenza Tre.

Quando avrò più tempo suggerirò altri siti che consentono un servizio simile (dopo averli testati).

il mitra di Silvio

Faccia a faccia informale a Villa Certosa: Berlusconi difende l’ “amico Vladimir”, a suo modo.
Una giornalista russa, che aveva rivolto a Putin una domanda sulla sua vita privata, si è vista anticipare la risposta dal nostro prossimo premier. Che le ha mimato contro un mitra.

Peccato che in Russia negli ultimi dieci anni sono morti più di 200 giornalisti e non si sono mai trovati gli assassini.

Se il buongiorno si vede dal mattino, credo che all’estero avranno di nuovo tanti motivi per ridere…

vignette

Staino (da unita.it)

Maramotti (da unita.it)

Maramotti (da unita.it)                                           Vauro (da ‘Anno Zero’, rai2)

‘Scaricati’ Padoa schioppa e prodi

Il cavalier bellachioma sceglierà ancora Tremonti (a cui non farei gestire neanche il mio condominio) come ministro dell’Economia? Riavremo nuovamente la ‘finanza creativa’? Che ci sarà poi di creativo nel far cassa vendendo il patrimonio dello Stato (invece di cercare di farlo fruttare) e elargendo condoni qua e là…

Sul suo blog, Marco Travaglio (chissà se lo rivedremo in tv o ci sarà un editto anche contro di lui) già rimpiange il ministro uscente Tommaso Padoa Schioppa: l’unico ministro dell’Economia, dopo Ciampi, che nei vertici internazionali non viene preso a pesci in faccia, ma anzi viene rispettato e ascoltato.

Magari ha avuto qualche uscita non felicissima (quella sui bamboccioni, ad esempio) ma è persona discreta e competente.

Ha rimesso in sesto in un anno e mezzo i disastrati conti dello Stato sfasciati dai suoi predecessori; ha fatto levare all’Italia la procedura d’infrazione aperta dall’Europa ai tempi del ‘miracolo (?) berlusconiano’; ha recuperato insieme al suo vice Vincenzo Visco una ventina di miliardi di euro di evasione fiscale. Insomma, ha riempito la botte che ora Berlusconi e c ompanytorneranno a prosciugare. Anziché elogiare e rivendicare i suoi successi, c’è pure qualche somaro che gli rinfaccia la crescita zero dell’economia, come se fossimo in Unione Sovietica dove l’industria era di Stato e di partito, come se le performance deprimenti delle nostre imprese private fossero colpa del governo.

Rimozione forzata per Padoa Schioppa, ma anche per Romano Prodi, altro politico troppo serio e competente per piacere ai berlusconiani “de sinistra” del nuovo Pd. Non è telegenico nemmeno lui. Non parla di sogni, non dice “I care” e nemmeno “We can”. Ma sgobba e sa far di conto. L’altro giorno, con un comunicato di tre righe, ha annunciato l’addio alla politica nel silenzio generale. Nel ’96 ha battuto Berlusconi e nel ’98 ha portato l’Italia in Europa; tre mesi dopo, per ringraziarlo, quei gran geni di D’Alema e Bertinotti l’han rovesciato, riconsegnando l’Italia a Berlusconi. Lui intanto è andato a presiedere la Commissione europea. Nel 2006 l’han richiamato per sconfiggere Berlusconi, cosa che lui puntualmente ha fatto per la seconda volta. Dopo un anno e mezzo l’han rispedito a casa senza nemmeno un grazie.

Lui se n’è tornato a Bologna, da dove era venuto, senza una parola polemica, mentre l’ultima ballerina di Uòlter, l’impresario-falco Massimo Calearo, andava in tv a ringraziare “San Clemente” Mastella per “averci liberato da Prodi”. Vedremo che cosa saran capaci di fare questi giganti del pensiero che reggono il Pd e il Pdl, a parte candidare mogli, figlie, portaborse, pregiudicati e qualche camicia nera, e chiacchierare per ore senza dire nulla. Personalmente già rimpiango Prodi e Padoa Schioppa. Due signori che han saputo uscire di scena con dignità ed eleganza e che quando non avevano niente da dire, non parlavano.

Il dopo-elezioni visto da Vauro

   

 

 

 

 

    vignette di Vauro Senesi

preselezioni Concorso Inps 293 ispettori di vigilanza

E’ stata pubblicata, con largo anticipo, la graduatoria preliminare provvisoria sulla base delle prove preselettive che si sono svolte la scorsa settimana. La trovate sul sito dell’Inps.

Elezioni: the day after ed i commenti della stampa estera

Accetto con profonda e personalissima delusione il responso delle urne: per la terza volta, l’imbonitore di Arcore guiderà il nostro Paese. Lo attendo al varco: vediamo che fine faranno l’Alitalia, i rifiuti di Napoli, il nostro sistema giudiziario, il precariato (andremo ancora avanti col trasformare un posto di lavoro in due precari, dicendo che è aumentata l’occupazione?), i conti pubblici (è facile, caro Tremonti, raggranellare un pò di soldini con i condoni e le vendite del patrimonio immobiliare e non del Paese), eccetera.

Non dimentichiamo che l’ultimo governo del ‘cavaliere coi tacchi’ si è concluso con una procedura di infrazione europea per eccesso di deficit di bilancio.

Attendo anche di vedere quanto sarà ‘editore liberale’, come ama autodefinirsi: qualcosa mi dice, ad esempio, che difficilmente rivedremo in tv Marco Travaglio, che ha il grave torto di fare accuse basandole su fatti, sentenze alla mano.

Prendo anche atto del fatto che, grazie a questa ‘splendida’ legge elettorale, milioni di persone, a destra e a sinistra, non avranno rappresentanza nel nuovo Parlamento: tra loro ci sono precari, ecologisti, disoccupati, giovani. Lasciati fuori dal Parlamento per far posto ad un centinaio tra condannati, prescritti, indagati e rinviati a giudizio (qui trovate i nomi di alcuni di questi personaggi).

Vedremo anche la reazione di Fini (che ormai ha rinnegato pure se stesso) al federalismo fiscale preteso dalla Lega.

Tralasciando i titoloni dei quotidiani nostrani, tutt’altro che obiettivi, ho dato un’occhiata ai titoli di alcuni giornali stranieri. Il Sole 24Ore, in particolare, ne ha curato una rassegna:

Un ritorno al potere «rimarcabile», scrive il Financial Times, ma la vittoria è stata resa possibile dagli alleati di destra e saranno loro ad avere il controllo. «Resta in dubbio se l’Italia assisterà a una nuova era di stabilità politica», scrive il quotidiano economico britannico, «la coalizione di centro-destra ha perso la voce moderatrice dei cattolici di centro».

Il Cavaliere torna al potere «grazie all’alleato post-fascista», titola l’Independent, riferendosi a Gianfranco Fini.

Per il Guardian sarà «il governo più di destra» che l’Italia abbia avuto da quando Berlusconi è arrivato al potere la prima volta, nel 1994. Il premier dovrà «prendere sul serio» la Lega Nord, «virulenta» e anti-immigrati, che ha ottenuto un risonante «trionfo». Per la prima volta dal dopoguerra, il Parlamento italiano sarà diviso tra due gruppi principali, «il che dovrebbe portare stabilità». Ma «il trionfo di Berlusconi manderà un brivido di apprensione a Bruxelles», dove è di fresca memoria «il modo in cui ha mandato i conti pubblici fuori controllo, minacciando la stabilità dell’euro».

Il Times di Londra lo definisce un uomo «irreprimibile», «troppo attaccato agli interessi acquisiti e troppo perseguitato da accuse di corruzione per essere l’uomo scelto dagli italiani per ribaltare il declino economico e sociale del Paese».

È il Telegraph a ricordare, con un titolo a parte, che il processo nei confronti di Berlusconi, accusato di corruzione, riprenderà venerdì a Milano. «Il caso probabilmente andrà per le lunghe, ma l’Italia ha deciso»: «i suoi penosi, risultati di governo, le sue gaffe comiche e i suoi scontri con la giustizia non sono un ostacolo alla carica più alta». Intanto l’Italia – dice un altro titolo del Telegraph – è «il malato d’Europa».
La lista dei dossier caldi viene snocciolata dal francese Les Echos: il quotidiano economico francese spiega che il governo di Romano Prodi potrebbe restare in carica per gli affari correnti parecchie settimane, «eppure ci sono parecchi dossier urgenti che attendono decisioni», a cominciare dall’Alitalia. Berlusconi «continua a lasciar planare l’idea che un gruppo di uomini d’affari italiani, da solo, o con partner stranieri» possa acquisire la società.

Non c’è da stupirsi dunque se Berlusconi «promette mesi difficili» come titola il Nouvel Observateur sulla home page del suo sito, sottolineando due priorità, emergenza rifiuti e Alitalia.

Le Monde parla di «larga vittoria», Le Figaro è più colorito: «L’inconsumabile Cavaliere seduce sempre l’Italia». Per il quotidiano conservatore è «una personalità fuori dal comune, eccessiva e pazzerella», è «l’antitesi del politicamente corretto», eppure, «inaffondabile, è sopravvissuto ai magistrati, ai pessimi risultati economici, agli attacchi della sinistra e perfino al ridicolo». Secondo Le Figaro, Berlusconi domina sulla destra e Fini si accontenta del ruolo di secondo.

«Una vittoria grazie alla destra dura», scrive Libération: secondo il foglio di sinistra, il Cavaliere «è ormai ostaggio di questo alleato ingombrante», la Lega Nord. La Sinistra Arcobaleno è stata «laminata». «Anche a destra – osserva Libération – la scelta del voto utile sembra essere stata determinante. L’Italia si incammina verso il bipartitismo».

Mario Venuti – "malintesi"

Tra di noi ci sono stati malintesi
però un giorno forse parleremo
con luminosa chiarezza

Prima tu mi costruisci una statua d’oro
poi mi mandi al rogo
per te pure il male
è un bene andato a male

Difficile cambiare il mondo
ancor di più cambiar se stessi
ed ora perduta la rabbia
perduto l’entusiasmo
resta soltanto una tiepida noia

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