La crisi della coppia comincia dal quinto anno

Secondo uno studio tedesco, dopo meno di cinque anni, la coppia moderna scoppia. Alcuni ricercatori hanno analizzato le tendenze dei divorzi negli Usa, in Scandinavia e in Russia. Le conclusioni sembrano applicabili anche ad altri Paesi, dove le trasformazioni sociali sono state più o meno le stesse.
Pare, infatti, che la svolta vada individuata nella carriera delle donne: da quando hanno smesso di dedicarsi esclusivamente alla famiglia, la crisi si è anticipata. Troppo lavoro e meno tempo da passare insieme o a casa.

Scaricavano musica da internet: maxi multa

Quattro giovani milanesi che scaricavano via internet musica, film e giochi con un programma “peer to peer” (direct connect) sono stati denunciati a piede libero e rischiano multe comprese tra 12 milioni e mezzo e 125 milioni e mezzo di euro. Se non riusciranno a pagarle, li aspetta il pignoramento dei beni. E questo nonostante non scaricassero per fini di lucro, ma solo per uso personale.

Rispetto alle pene previste per altri reati (penso ad esempio ai falsi in bilancio depenalizzati, al caso Parmalat, e truffe varie), mi pare un pò eccessivo.

somiglianze

Non trovate che Anna Finocchiaro e Gianfranco Fini si somiglino?

              

Intervista doppia Fassino-Gasparri (imitati da Neri Marcorè)

Risale allo scorso anno, ma resta un capolavoro.

Domanda: ‘vedete mai il Grande Fratello’? Risposta di Gasparri: ‘sì, ogni tanto lo vedo Paolo Berlusconi: si viene a pija i sordi dei decoder, una volta al mese…’

      

La lite Lotito – Bargiggia

Ecco il video della ‘accesa’ discussione tra il presidente della Lazio e il giornalista (piuttosto antipatico) di Mediaset, avvenuta domenica scorsa. Tralasciando il fatto che la giornalista (?) (che evidentemente, durante la partita, era impegnata in una seduta di manicure) parla di una vittoria laziale (ottenuta in trasferta, con una squadra falcidiata dalle assenze e giocando per un tempo in 10) che vale ‘poco più di niente’,  dubito che il giornalista (?) avrebbe incalzato allo stesso modo il presidente del Milan, nonchè suo datore di lavoro.

Un esempio di (dis)informazione televisiva in Italia

Uno studio realizzato da Medici Senza Frontiere (MSF) in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia rileva come le principali edizioni dei telegiornali Rai e Mediaset abbiano dedicato, nei mesi di giugno, luglio e agosto, 21 notizie alle guerre e alle loro conseguenze sulla popolazione di cinque paesi dell’Africa subsahariana; esattamente un terzo delle notizie – ben 63 – che sono state dedicate nello stesso periodo ai giorni trascorsi in carcere da Paris Hilton.

Guerre, violenza, villaggi bruciati, milioni di persone in fuga costrette a vivere in campi sovraffollati, donne violentate, bambini che muoiono di fame: questa è la realtà in Darfur, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana e Ciad, dove sanguinosi conflitti continuano ad imperversare nell’indifferenza pressoché totale.

Nello stesso periodo la notizia sulla prigionia della platinata ereditiera viene coperta pedissequamente dai media nostrani.

Le crisi umanitarie “non fanno notizia”: accadono in paesi dove non sono in gioco interessi italiani, lontani culturalmente e geograficamente; i fatti non contengono elementi spettacolari né straordinari, fuori cioè dall’ordine comune delle cose che ci siamo) abituati ad accettare.

Cosicchè, non deve sorprenderci il politico che, colto alla sprovvista dalle Iene, alla domanda “Che cos’è il Darfur?” risponde: “uno stile di vita veloce”.
Anche dal web giungono dati significativi: nel 2007, sul motore di ricerca di Virgilio, la voce “Darfur” è stata cercata 1.412 volte, mentre Paris Hilton si aggiudica 159.108 query.

Contro il malcostume della mancanza di informazione, MSF offre un’occasione per far sentire la propria voce e chiedere un’informazione più attenta alle crisi umanitarie, rivolgendosi con una petizione sottoscrivibile online ai direttori dei principali telegiornali e dei quotidiani italiani.

Mi chiedo: siamo noi ad essere beceri o è la televisione che ci ha ridotto così?

via: Notizie Alice

La barra laterale di Vista anche su Windows Xp

Thoosje Vista sidebar è una una barra laterale (sidebar), identica a quella di Windows Vista, nella quale visualizzare i widget (funzionalità aggiuntive) come orologi, calendari, previsoni meteo e temperatura, barra di ricerca per torrent, blocco note per appunti veloci e altro ancora; è la stessa implementata in Vista Transformation Pack e, secondo il produttore, è più performante e occupa la metà della ram della sidebar di Windows Vista.

Ares Tube: scaricare video da YouTube e simili

Scarica video da YouTube
Ares Tube è un programma facile da utilizzare che permette di scaricare film, video, musica, videoclip dai siti più importanti.
Il programma possiede un navigatore incorporato che permette il download di video da YouTube, Google Video, MySpace, Bliptv, Daily Motion e Metacafe nei formati IPOD, MP4 e MPEG. L’Ares Tube ha l’opzione per esportare i video nella piattaforma iTunes. Cerca il video che vuoi scaricare e premi “Aggiungi all’elenco da scaricare”. Quando sarà pronto, premi “Scarica” affinché vengano processati i file selezionati.

 

Cosa guardano i nostri occhi

Poste Italiane: sempre peggio

Le nostre Poste continuano ad essere poco affidabili. A documentarlo, non sono più soltanto le lamentele dei cittadini, le proteste degli utenti o le indagini dei consumatori; ma anche le rilevazioni periodiche fornite al ministero delle Comunicazioni e alle stesse Poste dall’Izi di Roma, una società per le ricerche di mercato che s’è aggiudicata la gara per questo incarico. L’analisi compone con dovizie di dati una mappa statistica delle disfunzioni postali da un capo all’altro della Penisola. Dopo l’esposto presentato dal Codacons alla Procura di Roma, per denunciare che il 45% delle lettere spedite dall’associazione non è arrivato a destinazione nei tempi prestabiliti, tutto questo materiale è destinato ora a finire sui tavoli dell’Antitrust che ha aperto un’istruttoria contro Poste Italiane per verificare l’ipotesi di abuso di posizione dominante. Nel primo semestre di quest’anno, su un totale di 800 tratte in cui è articolata l’Italia postale, il 37,1% erano al di sotto dell’80% di consegna entro un giorno lavorativo (dalla spedizione e dall’orario di ritiro indicato sulle cassette): ciò significa, in pratica, che quasi 40 lettere su 100 arrivano in ritardo, con una punta di oltre il 63% nel traffico extra-regionale. E il peggio è che dal 2003 a oggi, la situazione tende nettamente a peggiorare.

L’ope­razione di trasformare tutto in posta prioritaria e far pagare di più a tutti è stata un fallimento: i prezzi sono aumentati, il servizio è peggiorato. Poste è riuscita a far cassa ma non ce l’ha fatta a lavorare come un’impresa in concorrenza, che ogni giorno deve misurarsi con i concorrenti e che se non recapita la posta come promesso, vede i clienti orientarsi verso altri operatori.

D’altronde è risaputo che gran parte degli utili di Poste Italiane spa deri­va non dalla posta ma da altro. Bancoposta innanzitutto. Infatti, per quanto il gruppo possa vantare nel bilancio 2006 un utile netto consolidato a 676 milioni di euro e un risultato operativo consolidato di 1,5 miliardi, su un totale di 17 miliardi di ricavi, gli osservatori più critici rilevano che questi risultati non derivano dall’attività istituzionale della società, ma per la maggior parte da quella finanziaria.

L’azienda negli ultimi anni si è, quindi, orientata più a perseguire logiche di profitto che a occuparsi del servizio per cui è nata e di cui ha il monopolio.

E’ poi sconcertante il fatto di dover apprendere dati “ufficiali” dai giornali e non da chi, ministero e Poste, sarebbe il primo in dovere di renderli pubblici.

Gli standard di qualità da rispettare non sono dei dati asettici e privi di importanza: sono l’impegno assunto verso i cittadini che, col francobollo o con le tasse, pagano tutto.

fonte: Il Salvagente e Repubblica

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