Mastella a Ballarò: sfogo e accuse

«Non farò la fine di Craxi, che se ne è dovuto andare in Tunisia, o di Marco Biagi»…  «Ho visto un cartello nel vostro servizio con su scritto “Mastella ti odio”. Io non ci sto: perché l’odio? Cosa ho fatto? Io – insiste il Guardasigilli – non ho né più né meno degli altri ministri»…

Mastella, poi, dice la sua anche sul volo di Stato con il quale si è recato a Monza per il Gp di Formula 1, volo che è costato al Guardasigili uno scandalo. «C’è una direttiva della polizia di stato – cita il ministro – che dice che i voli stato, per ragione di sicurezza, devono essere utilizzati dal ministro dell’Interno e dal ministro della Giustizia. Non sono io ad averlo scelto». Infine, Mastella attacca anche Beppe Grillo, che lo ha «messo in mezzo» con «i suoi comizi». «Io – dice il ministro – non posso accettare i linciaggi morali di uno come Grillo», che, sostiene ancora il Guardasigilli, è «vittima di contraddizioni». Mastella prosegue, e fra gli altri ospiti comincia a montare il malcontento. «È un monologo, qualcuno lo fermi», si sente dire in sottofondo e il conduttore, Giovanni Floris, ci prova, cercando di fare a Mastella una domanda che ha come oggetto i figli e il loro lavoro. «I figli li lasci stare – replica secco il ministro, con un tono che non ammette repliche – può toccare me, ma lasci stare i miei figli».                           (fonte: Corriere.it)

Altro articolo: L’Udeur contro Ballarò: «Un agguato a Mastella».

Ma insomma, dico io, dopo l’indulto (peraltro avallato da gran parte del Parlamento), l’aver ottenuto un ministero importante pur essendo il suo partito votato da una piccola minoranza elettorale, le dimissioni minacciate un giorno sì e l’altro pure (ma mai date) per avere visibilità, la vicenda del volo di Stato, lo stato pietoso in cui continua a versare il mondo giudiziario… che cosa pretendeva Mastellone, applausi e pacche sulle spalle?

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